Fred Update: cos’è e cosa comporta il nuovo aggiornamento di Google?

Fred Update è il nuovo aggiornamento dell’algoritmo di Google. Cosa colpisce e perché non deve far paura?

Dopo l’integrazione di Penguin 4.0 nell’algoritmo di Google, gli aggiornamenti sono praticamente costanti. Nel corso degli ultimi mesi tuttavia si è assistito ad un particolare scossone nelle SERP del motore di ricerca, tanto che molti esperti si sono chiesti se fosse stato lanciato un aggiornamento massivo dell’algoritmo.

Niente di tutto ciò, o meglio, nulla che abbia a che vedere con Penguin.

Si tratta più generalmente di un aggiornamento dell’algoritmo Panda, interessato alla qualità dei contenuti presentati nel sito.

Cosa cambia con il nuovo aggiornamento?

Nulla, se i tuoi contenuti hanno sempre seguito le linee guida di Google nella stesura dei tuoi contenuti.
Se invece hai basato la tua strategia SEO sulla creazione di articoli ampi e molto generici, devi fare attenzione.

Su molti siti web ho letto che il nemico principale del Fred Update sono i pillar articles, ovvero blogpost molto lunghi, più di 1200 parole, che affrontano un argomento nel dettaglio.
Ciò può essere vero, ma solo in parte: i bersagli di Fred non sono i pillar articles nella loro totalità, ma solo quei contenuti che, pur parlando troppo, di fatto non dicono nulla di concreto e non rispondendo alle esigenze degli utenti.

Il motivo per cui molti creano allarme sui pillar articles è perché spesso questa tipologia di articoli viene utilizzata per creare contenuti utili ai soli motori di ricerca.

Spesso, ma non sempre.

Il Fred Uptdate di Google, seguendo sempre la logica del “ti mostro ciò che ti serve”, penalizza contenuti di scarsa qualità. Sentiti quindi libero di continuare a creare articoli lunghi e continua ad affrontare gli argomenti in profondità, se ritieni che questo sia quello che i tuoi utenti vogliono.

Da tempo, Google sta costruendo SERP sempre più precise, basate sul search intent degli utenti. Il Fred Update è soltanto un piccolo passo in più verso risultati di ricerca che diano risposte precise alle domande degli utenti, con contenuti meno generici, ma più specifici.

[Tweet “Il #FredUpdate di #Google è un passo in più verso risultati di ricerca di miglior qualità.”]

Quali contenuti sono definiti “di scarsa qualità”?

  • Copiati da altre fonti;
  • Non in grado di soddisfare le domande degli utenti;
  • Sovra-ottimizzati e affetti da keyword stuffing;
  • Farciti di pubblicità invasiva;
  • Lenti a caricarsi;
  • Caratterizzati da una difficile navigazione e lettura;
  • Non inerenti alle linee guide di Google.

Queste sono caratteristiche dette e ridette nel corso degli ultimi anni, ma che spesso non vengono prese in considerazione.
Si vedono continuamente contenuti messi online solo per posizionarsi e generare traffico, ma che non danno alcun valore aggiunto. Sono questi contenuti il vero bersaglio del Fred Update.

Cosa fare se credi di essere stato colpito dal Fred Update?

1. Fai attenzione alle Fake News

Se gestisci un blog di informazione, controlla sempre le fonti da cui attingi: le Fake News sono sempre in agguato e sappiamo tutti che non sono utili all’utente. È dunque consigliabile evitare notizie non verificate, allarmistiche o prodotte solo per attirare visitatori.

2. Non esagerare con la pubblicità

Per monetizzare con il proprio blog, inserire banner pubblicitari è praticamente necessario. Fai attenzione però a non abusarne. Le pubblicità devono essere distinte chiaramente dal contenuto principale e non devono rendere difficoltosa la lettura.

3. Focalizzati sull’argomento

Ovvero non divagare, sia nel tuo singolo blogpost, sia nei temi trattati dal tuo sito web. Semplicemente, se il tuo sito parla di cucina, non scrivere di tecnologia.

4. Preoccupati di soddisfare l’utente e non Google

È la regola base che comprende tutto. Contenuti e navigabilità del sito devono rispondere alle esigenze degli utenti, al tuo target.

Di fatto quindi, con l’ingresso dell’aggiornamento Fred, nulla cambia nelle politiche di Big G. Semplicemente è stata inasprita la politica contro i siti web di scarsa qualità, rimanendo tutta via sempre il linea con le classiche Linee guida di Google.
Il nostro lavoro di SEO e Copywriting può quindi procedere tranquillamente come sempre, pur tuttavia con una maggior consapevolezza che, se produciamo buoni contenuti, verremo premiati.