Schema.org. Cosa diavolo è?

Come funziona, a cosa serve e soprattutto perché esiste questo Schema.org

È da un mesetto a questa parte che continuo ad incontrare Schema.org ovunque mi giri. Mi manca solo di incontrarlo di prima mattina,

<div itemprop="location" itemscope itemtype="http://schema.org/Place">
<span itemprop="name">dentro il barattolo del caffé</span>
</div>

Ho deciso allora di mettermi al monitor e non di staccarmi finché non avessi capito cosa sia e perché esista.

Cos’è e a cosa serve?

Schema.org è uno schema (ma dai?) di markup di dati strutturati supportato dai motori di ricerca, nato da Google, Yahoo! e Microsoft. Grazie a questo schema, i motori di ricerca avranno modo di capire meglio le informazioni presenti nelle pagine web e utilizzarle per creare i rich snippet (ovvero, la rappresentazione grafica di queste informazioni nella SERP).
Si capisce dunque l’enorme importanza SEO che assume tutto ciò. Dotando la propria pagina web dei codici di Schema.org, si permette allo spider di riconoscere a colpo d’occhio quelle informazioni che verranno usate nell’indicizzazione.

Come funziona?

Hai già avuto a che fare con i mircodati? Si? Bene, Schema.org viene utilizzato esattamente come loro. Per chi non li conoscesse, questi microdati assegnano brevi “descrizioni” ad elementi della pagina tramite tag HTML come <span> o <div>.
Esempio:

<span itemprop="address" itemscope
      itemtype="http://data-vocabulary.org/Address">
      <span itemprop="locality">Brescia</span>, 
      <span itemprop="region">(Lombardia)</span> 
</span>

Itemtype ed itemprop sono i nostri microdati. L’attributo Itemprop genitore, tramite la proprietà address, specifica che l’elemento all’interno dello <span> è un indirizzo. L’attributo itemtype invece specifica il tipo di elemento.

Schema.org funziona nello stesso modo, utilizzando una terminologia di attributi e proprietà comune per tutti i motori di ricerca. Con Schema.org, il nostro indirizzo diventerebbe:

<span itemprop="address" itemscope
      itemtype="http://schema.org/PostalAddress">
      <span itemprop="addressLocality">Brescia</span>, 
      <span itemprop="addressregion">(Lombardia)</span> 
</span>

Come vedi, cambia poco nulla a livello applicativo.

Andando su http://schema.org/ e cliccando nel menu in alto a destra la voce “Schemas” troverai una lista di tipologie entro cui sono catalogate le proprietà che andremo ad utilizzare nel nostro sitoweb, quali Organization, Event, Person, Place, Product, e via dicendo.

Schema.org. Cosa diavolo è?

Scegli quella che ti interessa, ad esempio “Organization”: troverai una tabella con tutte le proprietà da poter utilizzare. Fortunatamente le menti di Schema.org sanno che noi poveri mortali (o almeno il sottoscritto) rischieremmo di non ricavarci nulla senza qualche esempio e così, in fondo alla tabella, ecco che è possibile vedere esattamente come potrebbe apparire il nostro codice, con e senza markup.

Perché è nato Schema.org?

I microdati di ormai vecchio stampo venivano riconosciuti solamente da Google. Schema.org invece viene letto e compreso anche da Bing! Yahoo e Yandex (chissà se anche l’ambizioso DuckDuckGo). Una vera manna per i SEO che ora non devono più impazzire e scendere a compromessi per rendere il proprio codice appetibile a tutti gli spider.

Link e tool utili per utilizzare Schema.org

Dalla sua comparsa al suo boom, Schema.org rimane un grattacapo per molti sviluppatori e SEO. Tuttavia, una volta superato lo scoglio iniziale, ovvero comprenderne la logica e le infinite diramazioni, l’utilizzo risulta abbastanza semplice e intuitivo.
Sul web si trovano molte guide di utilizzo e molti strumenti online che ti aiutano nell’implementare questi microdati all’interno del tuo codice.

Vediamone alcuni.

Guida di Google ai dati strutturati: Fornisce una serie di esempi molto utili su come utilizzare Schema.org. Da tenere in considerazione poiché mostra esattamente quali microdati Google ricerca.

Google structured data testing tool: Come dice il nome stesso, è il tool online di Google che ti permette di testare le tue pagine web, indicandoti eventuali errori nell’implementazione di Schema.org. Anche questo è molto utile per capire come Google legge le tue pagine.

Schema Markup Generator: Per i più pigri. È un tool online che ti aiuta nell’implementazione di Schema.org. Ti basta scegliere le tipologia di markup (LocalBusiness, Product, Event?) e di creare di conseguenza il codice che ti serve. Per una validazione, cliccando su G Validate, si apre il Tool di validazione di Google citato poco sopra.

Schema Markup Generator