SEO trend 2019: cosa aspettarsi da Google?

Quali saranno i trend e le nuove strategie SEO da adottare nel 2019? Su cosa punteranno Google e gli altri motori di ricerca? E soprattutto: come verranno utilizzati dagli utenti?

Il 2019 sarà un anno di novità per la SEO. Google in primis e a seguire gli altri motori di ricerca stanno diventando sempre più intelligenti.
Meglio essere preparati.
Nel 2019 le cose si faranno infatti più interessanti, in quanto gli utenti si stanno abituando ad utilizzare sempre di più gli smartphone, soprattutto nella funzione della ricerca vocale. Ciò avrà un impatto enorme per la SEO, specialmente in termini di strategia da adottare per il proprio sito web.
Ci sono elementi evergreen che si devono sempre tenere presenti, come la pubblicazione di contenuti di qualità, l’ottimizzazione dei tag-title H1, H2, H3 ecc…, o il corretto utilizzo di immagini e video. Altri elementi, che avresti già dovuto considerare per il 2018, saranno invece da consolidare, come l’installazione del protocollo HTTPS e l’attenzione particolare alle ricerche mobile.
Altri ancora saranno elementi totalmente nuovi ed è bene iniziare a conoscerli.

Ma andiamo in ordine:

1. Voice Search: un trend iniziato già nel 2014

L’utilizzo della ricerca vocale grazie all’aiuto dell’assistente virtuale di Google e Siri è un trend già registrato a partire dal 2014: già quattro anno fa, Google aveva stabilito che oltre il 40% degli utenti era solito utilizzare la ricerca vocale, con un tasso superiore per gli adolescenti e Millenials.
Ora, gli smartphone di ultima generazione presentano assistenti virtuali con un’intelligenza artificiale molto più evoluta. A questi vanno ad aggiungersi i dispositivi domestici intelligenti come Google Home, Amazon Echo, Apple HomePod. Per il 2019 si prevede quindi che gli utenti saranno portati ad utilizzare la ricerca vocale sempre più frequentemente.

Come adeguarsi alla Voice Search?

Per una semplice ottimizzazione On page è opportuno:

  • concentrarsi maggiormente sulle parole chiave longtail;
  • dove possibile, anticipare possibili domande e risposte strutturando il contenuto di conseguenza.

La sola SEO onpage non è però sufficiente. Altri elementi da considerare legati alla Voice Search, ma non solo, riguardano i Featured Snippet e i dati strutturati.

Cosa sono?

2. Featured snippet e Knowledge Graph: la posizione Zero

Sicuramente avrai notato che le SERP di ricerca non presentano più semplici link alle pagine, ma sono più strutturate: abbiamo gli annunci Google Ads e Google Shopping e altri elementi che occupano la cosiddetta posizione zero. Questi sono i Featured Snippet.

La definizione di cosa sono ce la fornisce direttamente Google:

Quando un utente pone una domanda in Ricerca Google, la risposta restituita potrebbe essere mostrata in un riquadro speciale di snippet in primo piano nella parte superiore della pagina dei risultati di ricerca. Questo riquadro di snippet in primo piano include un riepilogo della risposta estratto da una pagina web, insieme a un link alla pagina, il relativo titolo e l’URL.

Ritorna quindi l’importanza di strutturare il proprio contenuto come risposta ad eventuali domande che gli utenti si pongono.

A questi Featured Snippet si aggiungono altri elementi di altrettanta importanza, che vanno a popolare la nostra pagina di risultati di ricerca, occupando la Posizione Zero.

  • Local Packs: ovvero la finestra relativa ai risultati local, collegata a Google My Business;
  • Google News: è la sezione dedicata agli articoli di giornali online;
  • Google Images: un’anteprima delle prime 5 immagini legate alla parola chiave ricercata;
  • Youtube Video: se hai un canale YouTube, è consigliabile ottimizzarlo e ottimizzare i singoli video per comparire in questa sezione dedicata.

Featured Snippet assumeranno quindi una rilevanza maggiore nel 2019, anche a seguito della Voice Search e della tendenza da parte degli utenti di strutturare le ricerche come fossero delle vere e proprie domande. Ci sarà da capire come Google perfezionerà questa sezione e come valuterà l’affidabilità delle pagine che andranno ad occupare la Posizione Zero. Per il momento però abituiamoci all’idea che sarà sì importante guadagnarsi le prime posizioni dei risultati, ma ancora più importante sarà comparire nella Knowledge Graph.

Come adeguarsi ai Featured snippet?

Sarà fondamentale la strategia, che comincia con il chiedersi cosa il gruppo target vuole sapere quando effettua una ricerca sul Web e come si può soddisfare questa esigenza: concretamente, come rispondere alla sua domanda.

È importante quindi:

  • strutturare i contenuti come una serie di domande e risposte;
  • sfruttare gli elenchi puntati e tabelle;
  • creare contenuti molto utili e ben strutturati: ovvero utilizzare correttamente l’HTML, i tag-title e elementi tipografici per avere un codice pulito;
  • basarsi su una strategia per la creazione di contenuti: cosa cercano i miei utenti target? Quali domande e quali esigenze hanno? Quale contenuto, quindi, posso creare affinché appaia nella posizione zero?
  • sfruttare i dati strutturati;

E con quest’ultimo punto, arriviamo al terzo elemento previsto per il SEO Trend 2019.

3. Dati strutturati: Schema.org e affini

Il trend relativo all’utilizzo dei dati strutturati è per la verità iniziato già nel 2017. La SEO del 2019 tuttavia vedrà veramente la potenza dei rich snippet di Google: la SERP sta evolvendo, così da dare sempre più materiale informativo agli utenti. Lo spazio a disposizione per ciascun sito web, se da un lato è potenzialmente più ricco, dall’altro diventa sempre più piccolo per l’introduzione dei Featured snippet e degli altri elementi visiti poco fa.
Dotare le pagine del tuo sito web di dati strutturati sarà quindi fondamentale per fornire ai motori di ricerca le informazioni di cui hanno bisogno per categorizzare i contenuti pubblicati e mostrare così agli utenti elementi chiave per creare loro interesse verso il tuo contenuto e affidabilità.

Oltre ad aiutare Google nella valutazione dei tuoi contenuti, i rich snippet possono aumentare in modo significativo la percentuale di click verso il tuo sito web, arricchendo le informazioni presenti sui risultati.

Questi elementi di arricchimento riguardano:

  • date di eventi;
  • recensioni;
  • prezzi;
  • orari di apertura.

Come adeguarsi ai dati strutturati?

Arricchisci il tuo codice con i mark up di Schema.org. Grazie a questi mark up è inoltre possibile indicare quali contenuti hanno la proprietà speakable, ovvero elementi adatti ad essere letti dagli assistenti vocali.
È ancora in versione BETA, ma meglio conoscerla già da ora per un il futuro targato alla Voice Search.

4. Google My Business

Creare e ottimizzare la scheda relativa alla propria attività su Google My Business è un passo fondamentale fin dal momento della sua introduzione qualche anno fa. Alla luce degli attuali miglioramenti, avere una propria scheda ottimizzata in ogni sua parte è imprescindibile.
La scheda creata da una spinta significativa al posizionamento locale dell’attività e, se ottimizzata correttamente, ti consente di apparire anche nella Knowledge Graph.
È un elemento molto versatile, in quanto collegato a tutte le altre piattaforme Google, come Google Ads, YouTube, Google Maps, ed è estremamente utile per occupare un posto significativo nei risultati delle ricerche vocali.

SEO trend 2019: cosa aspettarsi da Google?

Come ottimizzare la scheda di Google My Business?

Per ottimizzare al meglio la scheda di Google My Business è opportuno compilarla in ogni sua parte e sfruttare tutte le funzionalità che Google mette a disposizione, ovvero:

  • Inserisci tutte le informazioni richieste relative alla tua attività (es: descrizione, categoria, orari, n. di telefono…);
  • Collega la scheda al proprio canale YouTube (se presente);
  • Crea post collegati alla scheda: sfrutta questa funzionalità per pubblicare news relative alla tua attività;
  • Cura le recensioni, soprattutto quelle negative: cerca di rispondere sempre in modo educato;
  • Cura la sezione Domande e risposte: alcuni utenti potrebbero inviarti domande grazie alla funzionalità integrata nella scheda. Non lasciarle senza risposta!

5. Mobile First Index: si parte dal mobile

Con il Mobile First Index vengono privilegiati contenuti mobile friendly rispetto a contenuti non mobile friendly. Ciò significa che se un sito web non è ottimizzato al meglio per essere navigato da dispositivi mobili, viene valutato negativamente rispetto ad altri siti web meglio ottimizzati, con rischio di perdere posizioni nei risultati di ricerca e quindi traffico.

Il motivo per cui Google ha deciso per questa significativa virata, è dovuto al fatto che sempre più utenti privilegiano l’utilizzo di smartphone a discapito di laptop e PC (oltre il 60% accede ad internet da mobile). L’utilizzo di internet avviene quindi per la maggioranza delle volte attraverso schermi mobile e non desktop.

Come adeguarsi al Mobile First Index?

C’è solo una cosa da fare (e alla svelta): ottimizzare il proprio sito web per i dispositivi mobili. Se non si è sicuri di ciò che è già stato fatto, consigliamo di analizzare il sito web tramite il tool di Google dedicato.

Conclusione: come sempre, al centro l’utente

Gli elementi analizzati relativi ai trend SEO 2019 non devono stupire più di tanto: fanno tutti parte di quel percorso che Google ha iniziato da molti anni, finalizzato a mettere al centro l’utente e le sue intenzioni.

Tutte le ottimizzazioni e manovre SEO che si possono implementare al sito web o a strumenti paralleli e di supporto ad esso sono tutte indirizzate verso un unico obiettivo SEO principale: la qualità dei contenuti in termini di capacità di rispondere alle esigenze degli utenti.

Centrale è la sessione di ricerca degli utenti, ovvero capire cosa un utente fa prima di cercare qualcosa, durante la ricerca e dopo che la ricerca è stata effettuata. Ottimizzare una pagina web o un contenuto per singole parole chiave risulta ormai riduttivo e non porta a risultati soddisfacenti.
Ciò che conta è l’intenzione dell’utente, cosa lo ha spinto a cercare su Google e come noi possiamo rispondere alle sue domande. Più siamo in grado di farlo, più Google ci premierà con maggiore visibilità.

Tutti gli strumenti sopra descritti non fanno altro che aiutare i nostri siti web a fornire la miglior risposta possibile alle ricerche degli utenti e a fornire loro la miglior User Experience possibile.

Articolo apparso su: Webheroes.it

Un commento su “SEO trend 2019: cosa aspettarsi da Google?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.